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Antonio Genovesi, nell'ultimo periodo della sua vita, decide di scrivere un trattato enciclopedico, poi pubblicato postumo, nel quale dedica un intero capitolo alla geografia fisica. Così, da europeo di Napoli, contribuisce all'affermazione della geografia che trova, nella visione genovesiana, la sua funzione nel rappresentare e disegnare la mappa del mondo, secondo un'impostazione in linea con la cultura illuministica. Se quindi è vivace l'interesse per la geografia tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento a Napoli, il merito è di Genovesi che ha dato un esplicito impulso al suo studio e lo ha ancorato alla realtà concreta del Mezzogiorno, problematizzando in tal modo la scienza che sembrava dovesse limitarsi a descrivere la faccia di un punto dell'universo.